DA DOVE NASCE IL DESIDERIO
Il progetto nasce dal bisogno di donne over 60 di cercare di vivere la terza parte della vita sentendosi ancora immersa in una rete sociale che offra una valida alternativa sia alla solitudine della propria casa che all’impoverimento economico dovuto a maggiori bisogni di cura.
Crediamo che molte donne si trovino a dover affrontare questa fase della vita senza figli o con i figli ormai autonomi, senza una/un compagna/o e spesso in condizioni economiche di cui ci si sente insicure. Ma pensiamo anche che ci siano tante donne che sono felicemente in coppia ma sentono il desiderio di vivere comunque all’interno di una comunità nella quale si riconoscono.
Crediamo anche che è giusto che ciascuna di esse rimanga protagonista della propria vita mantenendo gelosamente i propri spazi vitali e condividendo, solo se lo ritengono opportuno, degli spazi di socializzazione. Per questo motivo crediamo che strutture come le RSA siano le benvenute ma non siano l’alternativa che può garantire una miglior qualità della vita ma riteniamo anche che l’esperienza del cohousing sia limitante perché costringe più persone a vivere in spazi estremamente ridotti.
IL CORAGGIO DI PROVARCI
Siamo perfettamente consapevoli che uno dei “dolori” più grandi che si avverte nel cambiare il proprio guscio abitativo è il senso di sradicamento. Le nostre case sono piene delle cose di tutta una vita. Spesso e volentieri quella casa è esattamente il vestito che ci siamo costruite attorno con amore. Lasciare quella casa fa paura e ci fa sentire più insicure. Inoltre ognuna di noi vive immersa in un mondo di relazioni sociali e familiari. Ognuna di noi ha acquisito i propri punti di riferimento siano essi l’edicola, il centro anziani, il cinema o il tetro che ci aiutano a continuare ad orientarci in una vita che ci sembra ci stia sfuggendo di mano. Stando dentro il guscio si corre però un pericolo grande: accorgersi ad un certo punto che non si è più in grado di gestire in completa autonomia la propria vita. Quello è il momento in cui le più fortunate possono permettersi di pagare una persona che dia loro una mano. Le meno fortunate devono ricorrere all’assistenza sociale se c’è e come è.
Ci rendiamo conto che ci vuole coraggio per decidere di cambiare ma vale la pena pensarci e provarci fintantoché si ha ancora voglia di reinventarsi la vita.
UNA PROPOSTA
Come associazione abbiamo deciso di dare vita, assieme ad altri soggetti, alla Fondazione “Terzo Tempo” che ha come scopo principale quello di occuparsi delle esigenze abitative per donne della terza età.
Perché una Fondazione ? Perché la Fondazione diventa un punto di incontro tra donne interessate a mettersi in gioco, diventa altresì il luogo dove trovare competenze specifiche per aiutare le donne con dei progetti a renderli operativi e cosa più importante può raccogliere fondi, lasciti testamentari, donazioni, accedere al 5% per mille, costituendo così delle risorse da metter a disposizione dei progetti di gruppi di donne o altre associazioni.
Certo è bene chiarire che nel presentarvi la nostra adesione alla Fondazione siamo ben lontane dal dare una risposta immediata, il progetto al momento è pensato per donne grandi ma non allettate. Questo però non toglie il fatto che fin da ora le abitazioni dovranno essere in grado di garantire quanta più autonomia possibile a donne con difficoltà motorie, visive, uditive, etc.. e che il progetto dovrà tenere conto, nel suo business plan di sostenibilità, anche della presenza di personale part-time o full time, che sia in grado di prestare assistenza.